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Adunanza plenaria: esito negativo per i diplomati magistrale

Arriva la pubblicazione dell’esito della decisione dell’Adunanza Plenaria, discussa in Consiglio di Stato il 15 novembre 2017. Al contrario diquanto si sperava, forse con troppo ottimismo, arriva l’esito negativo nei confronti dell’inserimento dei docenti in possesso di diploma magistrale che chiedevano l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.

L’Adunanza Plenaria del 15 novembre 2017 ha discusso circa la chiusura delle Graduatorie ad esaurimento nell’anno 2007. Ma anche dell’impugnazione del DM 235/2014, dell’aggiornamento delle graduatorie, e della storica sentenza 1973/2015, accolta in Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha deciso, andando contro gli esiti positivi emanati negli anni precedenti, di respingere la richiesta di inserimento in Gae di migliaia di ricorrenti in possesso del diploma magistrale ante 2001/2002 (vedi la sentenza emanata dal CdS).

Dopo circa un mese di attesa da quell’incontro, quindi di novembre, arriva la bocciatura. Questo apre nuovi scenari per il futuro lavorativo di tantissimi docenti abilitati che, da anni, si ritrovano inseriti nelle Gae con riserva. Ricordiamo che alcuni di loro sono stati immessi in ruolo con stipula di contratto comprensiva di una clausola risolutiva in caso di esito negativo del contenzioso. Ma in ogni caso questoa decisione negativa non avrà effetto immediato sui vari ricorsi pendenti al Tar e in CdS. Ora per gli stessi ricorsi bisognerà aspettare che i giudici fissino le date di udienza.

Il presidente Anief Marcello Pacifico commenta così la decisione: “Il precariato non si risolve eliminando i nomi da una graduatoria e non si può cancellare con un colpo di spugna il giusto diritto di un docente abilitato ad aspirare alla stabilizzazione. I docenti con diploma magistrale continueranno ad essere chiamati dalla II fascia delle graduatorie d’istituto e continueranno a rivendicare il loro giusto diritto all’immissione in ruolo”.

Marcello Pacifico, però, promette altre battaglie: “Non appena diventeremo rappresentativi saremo noi a portare la voce anche dei diplomati magistrale e di tutte le categorie di docenti abilitati esclusi dalle GaE ai tavoli della contrattazione e chiederemo a gran voce una risoluzione legislativa. Oggi il Consiglio di Stato ha perso l’occasione di dimostrare che in Italia il Diritto e la Giustizia non sono un’utopia. Noi continueremo per la nostra strada e sarà la CEDU (Convenzione Europea dei diritti dell’uomo), eventualmente, a darci ragione”.

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