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Diplomati magistrale, assunzioni da graduatorie ad esaurimento garantirebbero meritocrazia in base a servizio e titoli

Riaprire le Graduatorie ad esaurimento per i docenti diplomati magistrale interessati dalla sentenza della Plenaria del 20 dicembre 2017 è una soluzione auspicata dai diretti interessati e dalle parti sociali. Ma cosa ne pensa colui che dovrà prendere la decisione definitiva in merito, e cioè il nuovo Ministro Bussetti? Pare non essere troppo d’accordo con questa soluzione.

Motivo in più, da parte dei ricorrenti, per continuare a insistere. Lo fanno attraverso le parole dell’Avv. Miceli.

“I diplomati magistrale – spiega l’Avv. Miceli del Foro di Palermo – non chiedono una “sanatoria”.

Il riferimento è alle parole del Ministro Bussetti, a quel breve commento durante un’intervista, in cui ha confermato di voler rispettare la sentenza della Plenaria e di non essere disponibile ad una sanatoria. Ma proprio sulla sentenza della Plenaria l’Avvocato ha due parole da spendere: “dire che la sentenza della Plenaria dovrà essere “rispettata” significa far finta di non sapere che l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato si è espressa sul quadro normativo vigente nel mese di dicembre del 2017. Ma il quadro normativo può essere cambiato dal legislatore in qualsiasi momento. Inoltre, non si tratta di una decisione definitiva in quanto tutti i sindacati hanno chiesto ai propri legali di impugnarla davanti alla Corte di Cassazione. Anief, inoltre, ha presentato un ricorso alla CEDU e un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa.”

Il problema sono le 8 sentenze definitive del Consiglio di Stato e alcune decine di sentenze del Giudice Ordinario che hanno inserito a pieno titolo numerosi docenti in possesso del diploma magistrale nelle Graduatorie ad esaurimento.

Importante tenere presente che la riapertura straordinaria delle Graduatorie ad esaurimento costituirebbe un qualcosa di già visto nel panorama della legislazione scolastica italiana. Si tratta infatti di una procedura già adottata nel 2008 e nel 2012.

L’Avv. Miceli sostiene che il Governo farebbe bene a non prendere come punto di riferimento per le sue valutazioni una decisione della Magistratura non definitiva e sulla quale pendono mezzi di impugnazione nazionali e sovranazionali.

Solo la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento – conclude l’Avv. – permetterebbe il superamento del precariato attraverso il progressivo svuotamento delle graduatorie in base al criterio meritocratico del punteggio e dei titoli posseduti dagli insegnanti.

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