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Diplomati magistrale. il Miur potrebbe riaprire GaE con decreto legge

Lo sciopero di oggi sta creando seri problemi alla didattica, nel giorno del ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie, a causa dell’adesione da parte di un’alta percentuale di maestre e maestri della scuola dell’infanzia e primaria, come protesta massima contro la decisione del Consiglio di Stato di negare alle maestre e ai maestri precari con diploma magistrale ante 2001/02 di essere presenti nelle GaE.

Inoltre, a Roma si sta svolgendo un sentito sit in davanti al Ministero dell’Istruzione. Anche in altre sei città, diversi manifestanti si sono radunati davanti gli Uffici Scolastici Regionali di Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari.

La protesta nasce per sostenere la richiesta di adottare un decreto legge urgente che nelle more dell’attuazione della nuova formazione iniziale e reclutamento, a seguito della sentenza dell’adunanza plenaria, riapra per la terza e ultima volta le graduatorie ad esaurimento per il personale docente abilitato e confermi nei ruoli i docenti già assunti con riserva. Così da garantire la continuità didattica ma anche l’assunzione per merito, la parità di trattamento, la ragionevolezza nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro nei due ambiti scolastici.

Nei prossimi giorni, la mobilitazione continuerà con un’assemblea in video-conferenza su tutto il territorio nazionale, per affrontare i nodi giuridici alla presenza dello staff del proprio studio legale, nuovi scioperi in vista sia delle elezioni politiche (4 marzo) sia dell’insediamento del nuovo Parlamento (23 marzo). Senza escludere eventuali ricorsi risarcitori al tribunale di Roma, per mancato adeguamento della normativa italiana alla direttiva comunitaria, proprio nei confronti del personale dell’infanzia e della scuola primaria, escluso sia dal piano straordinario di assunzioni sia dal nuovo sistema di formazione e reclutamento.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, “la richiesta di un decreto legge è legittima e necessaria. Già due volte, infatti, il Parlamento, nel 2008 (Legge 169) e nel 2012 (Legge 14), ha riaperto le attuali graduatorie permanenti trasformate ad esaurimento (Legge 296/2006) al personale docente in possesso di abilitazione. Tra l’altro, per il nostro giovane sindacato, che ha ottenuto per primo alcune delle sette sentenze passate in giudicato del Consiglio di Stato che hanno garantito l’immissione in ruolo di 2.000 maestre sempre con il titolo di diploma magistrale, ora, di fronte a un nuovo sistema di reclutamento, grazie al decreto legislativo 59/2017 e alla discutibile sentenza dell’adunanza plenaria, oggetto di nuovo contenzioso, è arrivato il momento di riaprirle per la terza e ultima volta”.

“Anche perché – continua Pacifico – in molte province le GaE sono esaurite, pure in presenza di personale abilitato a cui non è stato consentito l’inserimento, mentre in molti casi, gli stessi 44 mila diplomati magistrale inseriti con riserva nelle GaE e i 6 mila assunti in ruolo con riserva, quand’anche saranno licenziati per effetto del giudizio di merito orientato dalla sentenza plenaria, si ritroverebbero dopo un ‘balletto’ di supplenze a essere richiamati come precari, con grave danno alla continuità didattica. Solo che un titolo di studio, se è considerato abilitante e valido per insegnare come supplente, non può non valere per essere assunto in ruolo. E questo discorso è valido anche per le superiori”.

Tra i dieci punti della piattaforma, predisposti dal sindacato, si segnalano il ripristino dell’insegnamento per moduli cancellato dalla Legge 169/2008, l’istituzione dell’organico potenziato pure per il personale dell’infanzia, un nuovo sistema di formazione e reclutamento che interessi pure l’infanzia e la primaria, la trasformazione di tutto l’organico di fatto in diritto per personale docente e Ata. Oltre a un nuovo piano straordinario di assunzioni sui 120 mila posti vacanti e disponibili, la trasformazione dei posti in deroga di sostegno su organico di diritto e lo sblocco assunzionale, l’aggiornamento annuale delle graduatorie ad esaurimento come per i trasferimenti, la trasformazione delle graduatorie d’istituto per ambito territoriale e l’estensione del doppio canale in presenza di GaE esaurite, l’eliminazione del divieto delle supplenze dopo 36 mesi e la conversione dei contratti a tempo indeterminato, la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, giuridica ed economica anche per i neo-assunti dal 2011 e nelle domande di ricostruzione di carriera.

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