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Diplomati magistrale in GaE, il MIUR fa il punto della situazione

Importante incontro al Ministero tra l’Amministrazione e i sindacati. Oggetto della riunione l’inserimento dei diplomati magistrale ante 2001/02 nelle graduatorie ad esaurimento. Si tratta di quegli insegnanti dotati di sentenze che hanno richiesto l’inserimento nelle graduatorie. Docenti che però non hanno ancora soddisfatto il loro diritto.

Il Ministero ha spiegato di aver fornito agli USR note specifiche. Si tratta di note conseguenti le sentenze pervenute circa i diplomati magistrali e riguardo chi ha conseguito laurea in Scienze della formazione primaria o PAS, successivamente al 2007, che hanno prodotto ricorso per l’inserimento nelle GAE. Il Miur ha specificato che il loro mancato inserimento non è dipeso da mancate indicazioni fornite dall’Amministrazione.

Il Ministero ha anche tenuto a precisare di aver più conferenze di servizio con gli Uffici Scolastici Regionali. Inoltre circa il tema discusso con i sindacati, il Miur ha spiegato di aver trasmesso apposite note agli stessi Uffici scolastici.

In queste note si invitava gli stessi uffici, tra le altre cose, a provvedere all’adozione dei provvedimenti necessari all’ottemperanza delle specifiche sentenze. Il riferimento è agli inserimenti in graduatoria disposti in esecuzione dei provvedimenti cautelari sfavorevoli e agli eventuali contratti stipulati con clausola risolutiva nelle more della definizione del merito (per la sentenza relativa a TFA e/o PAS).

Il Miur sostiene che le difficoltà derivano da piccole differenze nel contenuto di queste sentenze.

Concorso scuola

Intanto circa il Concorso a cattedra, arriva la notizia che possono partecipare al concorso i diplomati di indirizzo linguistico in seguito a una sentenza ANIEF:

“L’esclusione dal concorso dei diplomati magistrale a indirizzo linguistico, così come quella degli specializzandi sul sostegno, dei docenti ISEF, degli ITP impossibilitati ad abilitarsi e dei docenti di ruolo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – era palesemente illegittima; il Tribunale ci ha dato nuovamente ragione confermando le nostre tesi e condannando il Ministero dell’Istruzione a pagarne anche le spese. Siamo soddisfatti di aver ottenuto, ancora una volta, il rispetto della professionalità di quanti, da anni, sono impegnati nella scuola come precari e che avevano pieno diritto a poter partecipare al concorso per accedere alle immissioni in ruolo”.

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