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Docenti precari in GaE: assunzione in tempi brevi

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Assunzione in temi brevi per i precari in GaE, meno brevi per tutti gli altri. I tantissimi docenti precari della scuola pubblica sono in ansia per conoscere le decisioni del Parlamento, sperando che le commissioni mantengano le promesse fatte sulla delega su formazione iniziale e reclutamento.

In particolare, aspettano risposte gli insegnanti intrappolati tra seconda e terza fascia della graduatoria d’istituto.

Il Ministro Fedeli assicura che “gli abilitati entreranno in ruolo con un esame orale, mentre i non abilitati con 36 mesi di servizio, entreranno in ruolo dopo un concorso semplificato e faranno un tirocinio ridotto rispetto ai nuovi laureati”.

Se così fosse, molti precari delle GaE verranno immessi in ruolo sfruttando i 400 milioni di finanziamento previsti con la Legge di Stabilità 2017 che consentiranno di trasformare i posti dall’organico di fatto a quello di diritto.

Parliamo di immissioni in ruolo aggiuntive per un numero compreso tra 12mila e 24mila. Poi ci sono i posti del turn over e quelli avanzati lo scorso anno da spartire tra insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (circa 45mila docenti) e graduatorie di merito (poche migliaia).

Maddalena Gissi, leader Cisl Scuola non nega i meriti del Miur con “l’impegno, dichiarato dalla ministra Fedeli alle Commissioni Istruzione di Camera e Senato, per consolidare quanto più possibile i posti oggi funzionanti in organico di fatto, così da far crescere le possibilità di assunzione dalle GAE e dai concorsi”.

È una “direzione di marcia giusta, che apre a concreti e positivi risultati, ma – mette in guardia Gissi – non del tutto risolutiva. Va infatti affrontato e risolto anche il problema dei tanti precari, diverse migliaia, che coprono posti vacanti per l’intero anno, pur non essendo inseriti in graduatorie concorsuali. Persone senza le quali la scuola non potrebbe funzionare; sarebbe incomprensibile e ingiustificabile non tenerne conto mentre si ragiona, finalmente, di stabilizzazione dei precari della Pa”.

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