Mobilità, cosa può cambiare con l’intesa per i trasferimenti su scuola

L’accordo per la mobilità sottoscritta da Miur e sindacati a fine anno consentirà di ottenere il trasferimento anche su scuola, ma sarà valida solo per l’anno scolastico 2017/18.

Viene specificato all’inizio dell’intesa “Il contratto di mobilità ha validità esclusivamente per l’a.s. 2017/18”

Una sottolineatura importante, perchè in molti stanno dando per scontato si tratti di provvedimenti validi sin da subito, mentre per entrare in vigore dovranno attendere il prossimo biennio. Sono regole comunque importanti e molto attese e che vedranno la luce dopo che si terrà l’incontro tra Miur e sindacati del 10 gennaio. Quindi saranno applicabili unicamente ai trasferimenti disposti per l’anno scolastico 2017/18.

La deroga alla legge 107/2015 nasce come conseguenza dei nuovi posti disponibili che vedranno la luce con la trasformazione dell’organico di fatto in diritto. Da verificare quanti posti saranno disponibili e dove verranno attivati. Ciò vuol dire che si creerà una nuova mobilità straordinaria.

Interessante sarebbe capire cosa cambierà in futuro, con scenari che al momento è impossibile prevedere. Siamo al cospetto, è bene ricordarlo, di un governo di transizione, e dunque il nuovo ministro in carica in futuro potrebbe avere obiettivi diversi da quelli del responsabile attuale. Il Ministro Fedeli ha specificato di voler assicurare lunga vita al’impianto della legge 107/2015 per “proseguire nel processo di implementazione e completa attuazione della legge n. 107 del 2015”

Ora bisogna vedere nel concreto cosa questo comporterà per la mobilità del personale docente. E’ bene ricordare però che il comma 73 spiega che

“Dall’anno scolastico 2016/2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali”. Quindi chi spera in un’altra deroga deve sperare anche in una nuova occasione straordinaria.