Cambia molto per gli aspiranti docenti con il nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento per gli insegnanti della scuola secondaria. L’immissione in ruolo, in particolare, passerà per nuove strade. Passaggio fondamentale il concorso per dimostrare le proprie competenze disciplinari.
Chi vince il concorso potrà accedere a un percorso triennale retribuito di formazione, tirocinio e inserimento progressivo nella professione. Lo step finale sarà l’assunzione a tempo indeterminato.
La fase transitoria è pensata per i docenti delle Graduatorie ad esaurimento, i docenti del concorso 2016 (vincitori e poi idonei), docenti abilitati, che confluiranno in una graduatoria regionale di merito (Gmr), docenti con 3 anni di servizio, per i quali sarà strutturato un concorso biennale per l’inserimento in un percorso di formazione e accesso al ruolo.
Le immissioni in ruolo avverranno attingendo dalle GaE. Agli iscritti è riservato il 50% dei posti vacanti e disponibili. I posti residui delle Gae vuote andranno a disposizione, progressivamente, delle altre categorie.
I ruoli dal 2017/18 al 2020/21, al netto dei posti utilizzati per le Gae, avranno diritto per i primi due anni alle Gm (ove fossero già esaurite, si attingerà dalle nuove Gmr).
Nei successivi due (escluso lo scorrimento di eventuali Gm ancora vigenti), tutti i posti del 2019/20 e l’80% di quelli del 2020/21 saranno riservati alle Gmr.
Il 20% dei posti del 2020/21 più quelli eventualmente residuati dalle Gmr completa il quadro. Sono posti riservati ai supplenti non abilitati, secondo la graduatoria del loro concorso riservato (il primo sarà bandito nel 2018).
I posti vacanti e disponibili del 2021/22, al netto di quelli eventualmente riservati alle Gae, saranno riservati per un massimo dell’80% alle Gmr degli abilitati.
Il 60% dei posti restanti (quindi al minimo il 12% dei posti iniziali) spetta ai supplenti non abilitati. Poi c’è il rimanente 40% (quindi al minimo l’8% dei posti iniziali) da assegnare ai nuovi entranti sulla base del primo concorso.
Il primo concorso scatta nel 2018, in questo modo i vincitori potranno occupare i posti a loro destinati a partire dal 2021/22, dopo il triennio di formazione e tirocinio.
Le percentuali verranno adeguate ai posti disponibili dal 2022/23 in poi.
La quota per gli abilitati scenderà dall’80% sino al 20%, fino all’esaurimento della categoria. La quota per i supplenti non abilitati scenderà anch’essa dal 60 al 20% a regime. In corrispondenza salirà la quota restante da assegnare interamente ai nuovi entranti.