Il caos conseguente alle dimissioni del premier si somma a questioni urgenti che il Governo dovrà risolvere, anche sul mondo della scuola. Il Comitato Sociale Europeo ha chiesto di rivedere le modalità di allestimento dei percorsi abilitanti. La motivazione risiede nel fatto che secondo il comitato, sarebbe illegittimo che istituire un numero chiuso con superamento di un triplo test di sbarramento.
Un problema che riguarda anche gli alti costi, che dovrebbero interamente sopportare la spesa. Sotto i riflettori sono finiti anche gli obblighi di frequenza e l’alto numero di crediti.
Il Comitato punta il dito anche contro il mancato allestimento di un sistema di riconoscimento dell’esperienza lavorativa maturata dagli insegnanti. Non ci sarebbero nemmeno sufficienti misure che consentano ai docenti di conciliare la frequenza con le esigenze lavorative e famigliari.
La Voce dei Giusti
Nel documento divulgato dall’associazione La Voce dei Giusti si legge che “le modalità operative di questi corsi di formazione, e la mancanza di riconoscimento dell’esperienza di lavoro precedente, colpiscono in modo sproporzionato la categoria dei supplenti, creando così una situazione di discriminazione”.
I quattro mesi di tempo che il Governo ha per adeguarsi alla decisione del Comitato sarebbero anche sufficienti, se non ci fosse di mezzo la crisi conseguente alla sconfitta di Premier al Referendum e le sue inevitabili dimissioni. Governo che deve anche affrontare la questione relativa al TFA specializzazione sostegno. Fondamentale sarà capire quale sarà il futuro prossimo del nostro Paese relativamente alla guida che avrà e a cosa farà il Governo. Se Renzi confermerà le dimissioni e se si andrà alle elezioni tutto potrebbe essere rimesso in discussione.
E comunque in attesa che venga varata la nuova legge elettorale e che si vada alle urne, ogni decisione potrebbe essere congelata a danno degli insegnanti che aspettano da tempo risposte concrete circa il loro futuro.
