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Immissioni in ruolo 2017: continua il caos, fioccano i ricorsi

Entra nel vivo il tema relativo alle immissioni in ruolo. Ancora molti gli aspetti da risolvere, come sottolineano i sindacati:

Come sottolineato anche da Orizzonte Scuola, mai come quest’anno le forze dell’ordine sono state chiamate ad intervenire durante le convocazioni dei docenti, con esposti annunciati per la Procura della Repubblica ma anche alla Corte dei Conti per presunti danni erariali commessi da alcuni UU. SS. RR., AA. TT. mentre fioccano i ricorsi al tribunale amministrativo e al giudice del lavoro per le decisioni assunte da Governo e Miur.
E’ caos totale: Graduatorie a Esaurimento non pubblicate il giorno delle convocazioni, così come per le Graduatorie di Merito nonostante i vincitori delle suppletive. Posti accantonati in attesa del giudizio o persi per nuovi passaggi di ruolo, docenti di ruolo licenziati o depennati in queste ore, idonei di primaria e infanzia dimenticati, vincitori di concorso senza cattedra per il secondo anno. Posti vacanti al di là degli abilitati. Si sta presentando come un incubo la gestione delle 52mila assunzioni disposte dal ministro dell’Istruzione Fedeli.

L’ultima denuncia, in ordine di segnalazione, arriva sabato 5 agosto 2017: Napoli, convocazioni per immissioni in ruolo da Gae per la scuola secondaria. Manca la pubblicazione delle graduatorie dopo le domande di aggiornamento delle riserve e la confluenza delle classi concorsuali. Convocazioni al buio, pertanto, per gli aspiranti che non conoscono il proprio punteggio o la propria posizione. E ancora ad oggi, a una settimana dal termine delle operazioni, la pubblicazione delle nuove Gae in tutta Italia è in progress, in violazione di ogni elementare principio di trasparenza. La fisionomia delle Gae potrebbe nuovamente cambiare, grazie ai ricorsi in corso di deposito per 10mila nuovi ricorrenti – che hanno chiesto l’inserimento o l’aggiornamento di punteggio e provincia – portato avanti da Anief.

Il Miur è responsabile della cattiva gestione dell’ultimo concorso, scrive Anief, perché di fronte alle richieste di ammissione con riserva in sede cautelare alle prove concorsuali di alcuni ricorrenti – il cui diritto è stato riconosciuto dal Tar Lazio e dal CdS – ha preferito organizzare nuove prove suppletive che non è riuscito, però, a gestire: in 1600 candidati ancora devono essere giudicati, nonostante da Viale Trastevere fosse stato chiesto alle Commissioni di finire tutto entro giugno 2017. Alcuni UU. SS. RR., poi, hanno accantonato i posti ai ricorrenti vincitori delle suppletive dimenticando che le graduatorie di merito riguardano un’unica procedura concorsuale, mentre altri non hanno ancora pubblicato le nuove graduatorie di merito al punto di costringere i ricorrenti a chiedere l’intervento dei Carabinieri.

 

Nei giorni scorsi, d’altronde, si è capito subito che qualcosa non andava quando si è assistito all’improvvisa e schizofrenica pubblicazione di decreti di annullamento delle immissioni in ruolo avvenute l’anno scorso in alcune province, per alcune categorie di ricorrenti che erano stati inseriti in Gae con riserva. Altri, alla vigilia delle nuove assunzioni, si sono visti depennare nonostante la maggior parte abbia un contenzioso ancora pendente. A tutti questi ricorrenti licenziati o depennati, Anief nei prossimi giorni darà precise indicazioni per adire nuovamente la via giudiziaria e denunciare alla giustizia contabile quanto avvenuto.

Secondo il presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, Marcello Pacifico, “Non si comprende, peraltro, perché il Miur non disponga la riassegnazione dei posti resi liberi in queste ore, perché assegnati da Gae negli anni passati e ora abbandonati per le nuove proposte accettate da GM da alcuni docenti. Al caos presso la struttura periferica del Miur si aggiunge la scelta incomprensibile del Governo di riconoscere l’idoneità all’ultimo concorso 2016 solo per la secondaria (dlgs. 59/17) e non per la primaria (L. 107/2015), tanto da costringere il giovane sindacato Anief a promuovere nuovi specifici ricorsi, mentre per il secondo anno consecutivo diversi vincitori dell’ultimo concorso si ritrovano al palo perché i posti banditi sono stati sottratti dal contratto sulla mobilità straordinaria”.

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