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TFA sostegno, 25 e 26 maggio preselezione con pochi posti disponibili

Manca poco alle prove di accesso al terzo corso Tfa sostegno. Le prove si dovevano svolgere ad aprile, poi sono state spostate e confermate per il 25 e 26 maggio prossimi. Il decreto Miur con la ripartizione dei posti TFA sostegno per l’a.a. 2016/17 tra le Università propedeutico all’emanazione dei bandi da parte dei singoli Atenei. Bandi che contengono le date utili per l’iscrizione alle prove di accesso, la tassa d’iscrizione, la durata e modalità del percorso.

Si attendono ancora notizie sull’inizio dei corsi. La chiusura è fissata per marzo 2018.

Si attendono ora sviluppi sui test preselettivi che potranno essere svolti solo dagli abilitati all’insegnamento. Prima c’è da pagare una pesante tassa che quest’anno in alcuni atenei è arrivata a 200 euro. Da valutare anche altri aspetti dei test pre-selettivi del terzo ciclo Tfa sostegno che non convincono, come quello per cui sono obbligati a partecipare alla selezione anche i candidati risultati idonei al precedente Tfa. Cosa che non è accaduta in occasione del secondo ciclo Tfa sostegno: ai candidati in questa situazione era stato permesso di accedere direttamente ai corsi.

La diversità di trattamento deriva dal Decreto Ministeriale n. 948/2016, che permette l’iscrizione in soprannumero al corso di specializzazione, senza far sottoporre i candidati nuovamente alle prove preliminari, solo ai vincitori della selezione precedente e che per vari motivi non hanno avuto modo di svolgerlo. Il decreto indicava che coloro che sono risultati già idonei dovranno partecipare di nuovo alla prova preselettiva. Contro questa esclusione, chiaramente illegittima, Anief ha presentato ricorso nei tempi previsti.

Molto da correggere in questo Tfa: secondo Anief il Miur ha messo a bando appena 9mila posti a fronte di circa 50mila posti liberi (visto che per l’anno scolastico in corso sono stati sottoscritti 52mila posti in deroga). Grave la situazione in iemonte, dove a fronte di 1.240 posti libri sono stati messi a bando appena 200 posti. Tra l’altro, anche su scala nazionale, il numero è destinato a crescere, visto il trend di iscrizioni degli alunni disabili negli ultimi anni, tenendo conto dei pensionamenti e dei docenti che ogni anno decidono di spostarsi sull’insegnamento curricolare.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che “il fatto stesso che quest’anno siano stati affidati tanti posti di sostegno a docenti di ruolo non specializzati (solo a Palermo quasi 450), la dice lunga su quale genere d’intervento occorreva adottare. Per superare questa situazione di stallo, è bene che il Governo prenda la situazione in mano, superando il vincolo percentuale introdotto dall’ex Ministro Maria Chiara Carrozza nella Legge 128/2013, che lascia il 30 per cento dei posti liberi al 30 giugno e quindi non disponibili per le assunzioni. Inoltre, bisognava ammettere i candidati ex specializzandi che hanno conseguito la specializzazione sul sostegno nei tempi previsti dal bando a partecipare alle prove suppletive del concorso a cattedre 2016. Anche il Consiglio di Stato si era espresso con un decreto monocratico in tal senso”.

Il sindacalista autonomo, infine, afferma che “il decreto legislativo collegato alla Legge 107/2015, l’Atto n. 378, in questi giorni all’approvazione definitiva del Quirinale e a un passo dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, cambierà il percorso di accesso alla professione, rendendolo più lungo e complesso, ma non comporta alcuna soluzione sul fronte dei posti vacanti”.

Anief

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