Diplomati magistrali in Gae: graduatorie extra large

Gli abilitati al diploma magistrale in tribunale intasano le graduatorie? E’ il tema caldo di queste settimane, in cui si assiste a un oggettivo intasamento delle Gae, che dovevano ridursi e invece si ingrossano. Niente da fare per le prospettive ipotizzate dal Governo Renzi, che immaginava un esaurimento delle stesse e che invece non aveva fatto i conti con i ricorsi accolti dai tribunali.

Il risultato è che al momento ci sono 80mila precari abilitati, cifra lievitata per via dei 30mila inserimenti “con riserva” frutto delle sentenze favorevoli della magistratura.

Il riferimento è ai diplomati magistrali con titolo ante 2001/2002 che hanno ottenuto il titolo ‘abilitante’ dal Consiglio di Stato e dal Tar. Un autogol secondo alcuni, una dimostrazione di giustizia secondo altri. Il risultato però è che le graduatorie si ingrossano e si paralizzano, con conseguenze negative per tutti.

Lo evidenzia il Sole 24 Ore che parla di meritorcrazia non tutelata, con decisioni dei magistrati ache di fatto hanno sullo stesso piano un percorso di soli quattro anni a un percorso di dieci anni. Tutto dipende dal fatto che sono state inserite nelle «Gae» figure che nel 2006 non avevano i requisiti per entrare nelle graduatorie.

Il Miur sostiene però che le cose potrebbero cambiare, in virtù di una inversione di tendenza della magistratura degli ultimi tempi.

Ciò vuol dire che quanto fatto e voluto dal Governo Renzi, che ha provato ad agevolare i docenti tramite concorsi tentando di favorire giovani e laureati potrebbe essere ostacolato da questi ultimi sviluppi. Se come sostiene il Miur ci dovesse essere un cambiamento di rotta da parte della magistratura, questo potrebbe contribuire a non infoltire ulteriormente le graduatorie, ma ciò non risolverebbe la situazione pregressa, che resta comunque abbastanza complicata.